Dove sta andando il mondo? Un confronto con gli anni di un cambiamento unico nella storia dell’umanità: Infinite opportunità e grandi rischi. Studio, lavoro, innovazione, tecnologia, consapevolezza e vita quotidiana.
Fino a qualche anno fa (basandosi sulla valutazione degli effetti della prima rivoluzione industriale) era opinione diffusa che l’innovazione tecnologica, nel medio e lungo periodo, avrebbe comunque comportato anche un incremento dell’occupazione. Da qualche tempo l’opinione degli studiosi sta cambiando, non ci sono più certezze ed anzi inizia a prevalere l’opinione contraria. La “singolarità”, cioè la rapidissima ed esponenziale crescita delle opportunità tecnologiche offerte dalla I.A. e dall’automazione digitale, sta incidendo pesantemente e negativamente sul mercato dei lavori. Altri dati ci dicono anche che il basso costo delle applicazioni tecnologiche farà concorrenza a tutta una serie di salari comprimendoli verso il basso (il più colpito è già il reddito del ceto medio non particolarmente specializzato). Nel medio futuro sono a maggior rischio tutte le attività ripetitive (la fabbrica senza operai), i servizi (trasporti, banche, uffici, comunicazioni, commercio) e le attività connesse alla analisi statistiche di grandi quantità di dati (operatori della finanza, medici, analisti, ecc) si salvano le eccellenze, le attività pratiche ancora non sostituibili dalla tecnologia e le attività creative e di ricerca. Ma il dato più allarmante è ancora un altro: quello della distribuzione della ricchezza che si sta accumulando nelle mani di un manipolo sempre più ristretto di persone escludendo tutti gli altri che, nel migliore dei casi, faticano a conservare i proprio livello di vita. In questa situazione un banale principio di precauzione ci dovrebbe suggerire di aver ben presente il rischio di una rapida crescita di una nuova, vasta fascia di emarginazione economica e sociale.
I giorni che viviamo sono quelli di una sfida epocale e planetaria che si deve confrontare con gli inediti rischi connessi alla sempre più rapida ed inarrestabile innovazione tecnologica. E’ giusto preoccuparsi, ma dobbiamo anche saper guardare alle infinite nuove opportunità. Gli effetti dell’età della tecnica sono inarrestabili, ma possiamo massimizzarne i molti aspetti più che positivi. La questione della distribuzione del lavoro, dell’energia e dei saperi a livello globale, rende il tutto assai complesso e non riconducibile a vecchi schemi di lettura meramente economicistici; ma non basta, perché tutto questo complesso mosaico non può più prescindere – per ovvi motivi – da quello della sostenibilità ambientale dell’intero sistema. Il confronto è con la “complessità” elevata a sistema.
Non si tratta di argomenti accademici e lontani; ma di temi che riguardano ognuno di noi qui ed ora e perciò indelegabili. Nessun vittimismo, ottusa opposizione o languido piagnisteo ci può aiutare perché le cose sono così e, nel contempo, in continuo divenire. Dunque invito a porre l’accento su un un quadro di immense potenzialità anche se al momento è ragionevole che prevalga un saldo principio di preoccupazione e precauzione.
Obiettivo che propongo è quello di co-ragionare su questi temi. Non solo contributi originali e confronto, ma – vista la complessità dei temi – una selezione di testi, notizie, studi ed informazioni dal web e dall’attualità.
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