Sono state pubblicate le prime analisi sui flussi elettorali, ne seguiranno altre più particolareggiate, ma già ora emergono dati interessanti. Queste prime analisi ci dicono che alla fine la destra non ha preso più consensi oltre quelli di cui già disponeva, ma la Meloni ha saputo motivare il “campo largo” dei suoi elettori che così è andato in gran parte a votare. La Meloni ha fagocitato in particolare la Lega (circa la metà dei suoi voti), una parte consistente di FI e una parte dell’elettorato (2018) del M5S; quello da sempre orientato a destra o meglio più popolar-sovranista.
Il dato più rilevante (e dirompente) per il csx è che è stato letteralmente “punito” da una parte dei propri elettori che pur non avendo votato a destra, tuttavia non sono tornati a votare; vale per il PD, ma in particolare per i 5s (il cui dato però appare più complesso da analizzare). Contrariamente alle aspettative (almeno le mie) c’è stato si uno scambio di voti tra PD e 5S, ma con un piccolo saldo positivo per il PD. Da un’analisi del voto per età emerge chiaramente come il pd sia il partito dei Boomers e dei più anziani che lo votano per oltre il 26%; seguito da presso solo da FdI con il 24%. Il PD ha anche subito una sostanziosa emorragia verso Calenda-Renzi (oltre il 10%) e questo spiega anche perché Letta abbia fatto flop sulla questione delle alleanze: un partito composto da voraci correnti e sottocorrenti spesso contrastanti tra di loro probabilmente non avrebbe potuto resistere al compimento di scelte chiare e coraggiose. Ora, all’ombra vaga dell’agenda Draghi, sono cxxxi amari.
Il M5S ha perso nel non voto (oltre i voti transitati a DX) quasi la metà dei suoi consensi del 2018; ha rischiato grosso, ma alla fine ha fortemente recuperato nella fase finale della campagna elettorale assestandosi poco oltre il 15%. Credo che si possa affermare che questo dato è il risultato di un faticoso percorso di ricollocazione politica che potrebbe stabilmente posizionarlo all’interno del complesso e sbrindellato campo dei “progressisti”. Dato confermato da una recente indagine sul “sentimento politico” dei suoi militanti. Studio da cui emerge che nel 2018 si considerava di sinistra solo il 28% degli iscritti; dato cresciuto al 49% nel 2022; Oggi il 31% non si colloca politicamente e solo il 4% si sente di dx contro il 12% del 2018; si considerano di centro senza variazioni nelle due tornate elettorali tra il 15 ed 16% dei militanti (fonte: La Repubblica). Si tratta di una diversa convivenza tutta ancora da comprendere e difficile da inquadrare nelle sole categorie storiche di DX e SX.
Tornano in Parlamento i Verdi (insieme a SI). E’ sicuramente un dato significativo ed utile per tener viva l’attenzione sui temi ambientali (temi altrimenti totalmente assenti dalla campagna elettorale nella loro cruda realtà ed urgenza). Ma resta irrisolto il quesito di come mai gli ambientalisti organizzati in partito – a fronte dei fatti ambientali accaduti anche durante il periodo elettorale (caldo, siccità, bombe d’acqua, crisi energetica, ecc), della pervasiva presenza di quei temi nei media ed una crescente consapevolezza delle persone – in Italia continuino ad essere una ristretta minoranza che riesce ad interagire solo con una piccola parte dell’elettorato di SX rimanendo segregati nel ruolo di gregari. Quesito che da anni non trova risposte.
Il voto dei più giovani. Secondo un indagine IXE il voto dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 24 anni si è così suddiviso: Azione 17,6%; FDI 15,4%; M5S 13,6%; PD 13,5%; +Europa 12,3%; Verdi e SI 10,5%; FI 7,5%; Lega 2,5; e poi altri con valori minori. Di sicuro emerge una larga attenzione per una visione europea del loro futuro, ma che fine hanno fatto i giovani dell’ambientalismo, dei diritti, della pace, del lavoro che vediamo nelle piazze o in tv? Forse in quel gruppo di oltre il 36% che non ha votato?
Questi, in estrema sintesi, i numeri e qualche considerazione. Alla politica e ad ognuno di noi, le valutazioni.
Fonti dei dati; IXE’, You Trend, Demopolis ed altri.
Un’analisi facilemnte leggibile : https://www.youtrend.it/wp-content/uploads/2022/09/ReportPOL22__YouTrend_CZ_2709.pdf