Per definire l’Overshoot Day, il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit che sviluppa strumenti per promuovere la sostenibilità ambientale, calcola il numero di giorni dell’anno in cui la biocapacità terrestre (cioè la capacità degli ecosistemi di rigenerare risorse naturali e assorbire i prodotti di scarto prodotti dall’uomo) riesce a provvedere alla richiesta di risorse e di servizi ecologici (per esempio foreste, pescato o capacità di assorbire CO2) dell’umanità.
La domanda di risorse da parte dell’uomo è misurata dall’impronta ecologica, ossia la quantità di superficie terrestre e acquatica biologicamente produttive che servirebbero a un individuo o a un’intera popolazione per produrre tutte le risorse che consuma e assorbire i rifiuti o le emissioni che produce (qui il link per calcolare la tua). Il giorno in cui il pianeta non riesce più a “star dietro” alle nostre richieste e rigenerare le risorse che chiediamo per vivere, mangiare, produrre energia, assorbire i nostri gas inquinanti, segna l’inizio del debito, l’Overshoot Day: da quel momento e fino alla fine dell’anno vivremo consumando risorse che la Terra non è in grado di rigenerare in quell’anno, di fatto sottraendole al futuro. Allo stato attuale delle cose, la Terra impiega un anno e otto mesi a rigenerare le risorse che consumiamo in un anno.
Per calcolare il giorno preciso di inizio del debito si divide la biocapacità terrestre relativa all’anno in corso per l’impronta ecologica dell’umanità in quel dato anno, e si moltiplica il risultato per 365 (il numero standard di giorni dell’anno).
Dal sito di Focus
In effetti quest’anno siamo riusciti a ritardare la data di Overshoot della Terra di qualche giorno. Purtroppo tale risultato non è stato prodotto da un “impegno ecologico” dell’umanità, ma dal rallentamento economico indotto dall’epidemia COVID. Pessimo segnale che certifica – se ancora ce ne fosse bisogno – le nostre dirette responsabilità nello sfruttamento insensato del pianeta e nel conseguente degrado ambientale.