Segnalo due documenti del parlamento europeo approvati il 12/2/2019: una risoluzione su “una politica industriale europea globale in materia di robotica ed IA” e “norme di diritto civile sulla robotica“. Per molti aspetti sono interessanti e dimostrano che, seppur timidamente, si comincia a ragionare seriamente di questi temi.
Il primo tuttavia appare insufficiente sui temi del lavoro (CAP. 1). Ciò che prevale è la convinzione che presto, finiti “alcuni lavori” ne verranno sicuramente altri mentre ormai la stragrande maggioranza degli studi, specialmente per l’occidente, affermano altro almeno per il breve e medio termine (comunque un tempo sufficiente a creare seria proccupazione e conflitti sociali). Appare debole anche sulla questione della “produttività del lavoro” e manca una seria riflessione sulla questione della redistribuzione del reddito. Un altro aspetto preoccupante è che – di fatto – non si ragiona su come usare l’IA e la robottica quanto piuttosto su cosa si deve fare per favorire ciò che viene dipinto come una specie di panacea universale.
Il secondo documento, forse anche per il suo specifico contenuto, è più sensibile alle possibili conseguenze sociali dell’innovazione tecnologica anche se non riesce a superare alcune contraddizioni interne.
Per la politica (purtroppo) si tratta di temi nuovi e complessi, quindi percorsi in divenire da seguire con la massima attenzione. Nel frattempo sarebbe bene non abbandonare mai un sano principio di precauzione!