Commercio: dal commercio di quartiere alla grande distribuzione e poi … al commercio via Internet; il processo è chiaro ed inarrestabile. Punto. Oggi tutti possono regalare, scambiare, vendere o comprare qualunque cosa utilizzando Internet. Ci sono pagine web per la vendita di ogni cosa, che vendono di tutto, di più e generalmente anche a prezzi migliori della grande distribuzione. Siti che operano a livello globale vuol dire poter scambiare, vendere o comprare di tutto, in tutto il mondo. Siti cinesi per l’elettronica, Amazon ed Ebay praticamente per tutto, siti specializzati per gli immobili, per le auto, per i fiori, per i cibi, per il piccolo artigianato ecc, ecc, ecc. Generalmente –se si ha un minimo di pratica – si tratta di un servizio semplice, sicuro, economico ed efficiente e, non a caso, dai numeri in continua crescita. Ma che vuol dire “se si ha pratica”? Vuol dire alcune cose specifiche e concrete:
- che si sa usare internet,
- che se ne conosce almeno un minimo la filosofia operativa
- che si ha qualche nozione sulla sicurezza in rete
- che si ha chiaro il concetto di “reputazione” sulla rete; concetto che – secondo me – è la cosa più innovativa e dirompente per la valutazione della qualità e sicurezza dei servizi erogati via internet.
Le vittime di questo processo sono state ovviamente le piccole attività commerciali, in special modo tutte quelle che (già colpite dalla crisi degli ultimi anni) non hanno potuto o saputo riadattare la propria attività al nuovo contesto (specializzandosi, legandosi al territorio, sfruttando le nuove opportunità, ecc). |