Quanto corre l’innovazione tecnologica?
La legge di Moore
Nel 1965 Moore ipotizzò che il numero di transistori nei microprocessori sarebbe raddoppiato ogni 12 mesi circa (in sostanza la legge prevedeva che la capacità di calcolo di un computer – al costo di un dollaro – si sarebbe raddoppiata ogni 12 mesi). Nel 1975 questa previsione si rivelò corretta e prima della fine del decennio i tempi si allungarono a due anni, periodo che rimarrà valido per tutti gli anni ottanta. La legge, che verrà estesa per tutti gli anni novanta e resterà valida fino ai nostri giorni, viene riformulata alla fine degli anni ottanta ed elaborata nella sua forma definitiva, ovvero che il numero di transistori nei processori raddoppia ogni 18 mesi. Questa legge è diventata il metro e l’obiettivo di tutte le aziende che operano nel settore come Intel e AMD. (da Wikipedia)
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“per capire l’impatto della legge di Moore nel mondo reale paragoniamo le capacità di calcolo di alcuni computer separate nel tempo solo da alcuni cicli di raddoppiamento. L’ASCI Red era il super computer più veloce quando fu presentato nel 1996. Svilupparlo era costato 55 milioni di dollari ed i suoi cento armadietti occupavano quasi 200 mq. E’ stato il primo computer a superare il teraflop cioè mille miliardi di operazioni al secondo. Consumava 800 KW ora e nel 1997 aveva già toccato gli 1,8 teraflop). 9 anni dopo un altro computer toccò gli 1,8 teraflop. Questo computer non lavorava per il governo americano o la comunità dei fisici: era la PlayStation 3 della Sony, in prestazioni pari all’ASCI RED, però costava circa 500 dollari, occupava lo spazio di una scatola da scarpe e consumava 200 Watt ora. Oggi, in un Iphon è contenuta più potenza di calcolo che in tutti i computers utilizzati per progettare i viaggi sulla luna.” (sintesi da “La nuova rivoluzione delle macchine” di A. McAfee e E. Brynjolfsson. Cap. 3)
In sostanza la leggi di Moore va oltre la specifica definizione dell’incremento delle capacità di calcolo delle macchine, ma rappresenta una più generale tendenza che riguarda tutti i processi tecnologici che vedono nella ricombinazione delle diverse tecnologie un potente motore di sviluppo. E’ da questo andamento che Raymond Kurzweil ha poi sviluppato il concetto di “singolarità tecnologica” cioè quel momento (che Kurzweil indica intorno al 2025) dopo il quale l’incremento del rinnovamento tecnologico diviene così veloce da rischiare di sfuggire dal controllo umano (macchine che progettano altre macchine).
Oggi la legge di Moore viene messa in discussione da alcuni soprattutto a causa dei limiti fisici imposti dai processi di miniaturizzazione dei circuiti. Fino ad ora però tutti gli ostacoli che si sono presentati sono stati superati sia con tecnologie totalmente innovative sia sfruttando la stessa ricombinazione tecnologica (per esempio l’uso in parallelo degli stessi microprocessori).
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